Un chirurgo usa la realtà virtuale al posto dei sedativi coi suoi pazienti

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Genius.

Un pò lo stesso principio di quando fai le operazioni ai bambini e li distrai con i clown

Gounemond Si’. Tra l’altro c’era una discussione su HN dell’articolo e molti dicevano che, almeno negli US, va sempre piu’ di moda l’ipnosi al posto dei sedativi, che pero’ ha il problema che “non scala” nel senso che hai bisogno di una persona sempre li’ per ogni operazione… Questo ha il vantaggio che metti il caschetto e “vai”, potenzialmente, se sei dottore.
Sulla stessa linea anche questo articolo: https://academic.oup.com/jnci/article/93/9/675/2906549/Virtual-Reality-May-Help-Children-Undergoing (ci sono varie altre cose sull’argomento, l’universita’ di Coventry in UK btw ha piu’ di un progetto related, non serve andare negli US)
Alla fine sembrano minchiate, ma se sul lungo periodo diminuisci l’ammontare di roba chimica (chemio o altro) che dai alla gente in maniera rilevante, e’ solo che un guadagno.

Comunque, qui a Milano abbiamo l’istituto auxiologico che usa già da parecchio la VR per la cura dei pazienti (anche se non strettamente sulla tipologia esposta dell’ articolo). Peccato che facciamo meno notizia 🙁

Altre cose interessanti sull’ ambito sono le ricerche di Skip Rizzo per la cura del PSTD, roba che è partita dagli anni ’90

linka linka!

scolarsi mezza bottiglia di zio Jack e via di intervento, altro che ipnosi

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