Non sapevo che la convenzione di Ginevra prevedesse anche questo.
La questione è per certi versi “ridicola” e dalle sfaccettature contrastanti, da una parte c’è la tutela, giusta, del “logo”, dall’altra parte lo stesso logo è ormai di pubblico dominio e simbolo di servizi e prodotti legati alla salute.
Come scritto nell’articolo la faccenda potrebbe far anche pensare male della Croce Rossa e sul modo in cui spendono i propri fondi.