ESA ha fatto il suo annuale sondaggio sui giocatori americani, e uno dei risultati salienti è che la grafica e il prezzo sono al primo e al secondo posto quando si decide di acquistare un gioco. Altri key facts qui e il report completo in PDF qui.

Fonte: Everyeye.it

Qualche altro dato, sempre dal sito ufficiale:

  • nel 63% delle famiglie americane c’è almeno una persona che gioca regolarmente (tre o più ore a settimana)
  • il giocatore medio ha 35 anni e gioca da 13 anni
  • più di metà dei giocatori più assidui sono familiari con la realtà virtuale, e di loro il 40% è intenzionato a comprare un sistema VR entro il prossimo anno
  • il 54% dei giocatori più assidui gioca con altri
  • le donne con più di 18 anni sono di più (31%) dei ragazzi con meno di 18 anni (17%)
  • la maggior parte dei genitori (86%) conoscono l’ESRB, e di loro il 97% lo ritiene accurato

La domanda ovviamente è: quanti sono questi “giocatori più assidui” (most frequent gamers nel PDF originale)?

Non è chiaro, potrebbero essere quei giocatori che, appunto, giocano almeno tre ore a settimana, oppure un loro sottoinsieme più “hardcore”. Statistica!

Nessun dubbio a riguardo. L occhio é la lanterna del corpo.

ma in realtà alla fine anche la storia con il suo 59% non segue poi così distante, stupisce invece il risultato basso dell’online (visto che tutti cercano di infilarcelo a forza, anche se forse ultimamente meno), dell’importanza che il gioco sia un seguito (in un’industria dove la metà di ciò che esce è seguito di qualcosa) e che richiami un brand del passato (giusto in ‘sti giorni è uscito il trailer del gioco de Le iene!)

statistica!

BrunoB stupisce invece il risultato basso dell’online

dici? un 50% a me non sembra affatto basso, mi sembra molto verosimile anzi.
quello che non posso fare a meno di notare, ma del resto nemmeno questo mi stupisce, è che non si faccia menzione del comparto audio/sonoro, capisco che alla fine è sempre un surlus, un discorso a sè, però almeno valutarlo inglobandolo in un discorso più ampio, che so, “atmosfera multimediale” sarebbe stato interessante